– Come si può credere anche solo per un attimo a questa fandonia? – Tuonò il professore, strappando il foglio di mano al suo studente – Quel decadente guazzabuglio ch’era la cosiddetta civiltà del XI° secolo non possedeva affatto conoscenze scientifiche superiori alle nostre! – Accartocciò il foglio sequestrato, e lo scagliò rabbiosamente nel caminetto – Lo sai che per la cura delle malattie s’affidava al culto dei morti? Leggi quel frammento dell’epoca – col bastone indicò un cartiglio ingiallito esposto nella teca accanto alla porta – “Antibiotico”, dal greco anti-bios, il contrario della vita, cioè la morte. E nel rigo successivo la conferma: “Vasto spettro”, cioè un fantasma dai grandi poteri taumaturgici – torse il volto scarno e rugoso in una smorfia di disgusto – farneticazioni di un’infame marmaglia che si credeva imparentata con le scimmie – puntò il bastone verso un altro reperto in fondo all’aula – e che disegnava le carte geografiche sui giocattoli per poterci giocare a palla! – Fu colto da un violento accesso di tosse.
“Il professore ha ragione – pensò lo studente, mortificato – Devo avere più rispetto della saggezza d’un uomo di quasi trent’anni come lui”.